Museo civico di Storia Naturale

Ubicazione

Circoscrizione: centro

Indirizzo: Da Piazzale Mazzini a via Martin Piaggio

 

Notizie storiche

Secolo: metà XVI

Data: 1537

Attività (uso attuale): Parco pubblico

Uso storico: Baluardo eretto per difesa

Storia


Nel 1537 il governo della Repubblica decise di rafforzare le difese e a tale scopo fece elevare dei bastioni, uno di questi fu denominato Baluardo di Santa Caterina il quale conservò le sue caratteristiche militari sino al secolo XVIII. Verso la fine del ‘700 il patrizio Ippolito Durazzo lo ottenne in concessione e lo adibì ad orto botanico, nell’800 Durazzo cedette i propri diritti sul bastione al marchese Gian Carlo Dinegro, che ne divenne unico proprietario nel 1802 con il pagamento di L.22.000, ma con l’impegno di fondare all’interno una scuola botanica condizione che fu mantenuta. Su disegno dell’architetto Carlo Barabino, Dinegro si fece costruire una elegante palazzina che divenne molto famosa per la generosa ospitalità che il marchese dava a uomini illustri. Alla morte del marchese nel 1857 la villa fu venduta dagli eredi al Comune di Genova e venne trasformata nello stato attuale dall’architetto Luigi Monti, tracciò nuovi percorsi all’inetrno del parco e nel 1892 nella parte alta fu creata la cascata su progetto dell’architetto Luigi Rovelli. La palazzina fu adibita dapprima a Museo di Storia Naturale trasferito successivamente in via Brigata Liguria. Dopo l’ultima guerra nel 1948, l’architetto Mario Labò progettò una nuova sede per accogliere il nuovo museo d’arte orientale che venne inaugurato nel maggio 1971.

 

Annotazioni/Descrizione


Nel 1537 il governo della Repubblica decise di rafforzare le difese e a tale scopo fece elevare dei bastioni, uno di questi fu denominato Baluardo di Santa Caterina il quale conservò le sue caratteristiche militari sino al secolo XVIII. Verso la fine del ‘700 il patrizio Ippolito Durazzo lo ottenne in concessione e lo adibì ad orto botanico, nell’800 Durazzo cedette i propri diritti sul bastione al marchese Gian Carlo Dinegro, che ne divenne unico proprietario nel 1802 con il pagamento di L.22.000, ma con l’impegno di fondare all’interno una scuola botanica condizione che fu mantenuta. Su disegno dell’architetto Carlo Barabino, Dinegro si fece costruire una elegante palazzina che divenne molto famosa per la generosa ospitalità che il marchese dava a uomini illustri. Alla morte del marchese nel 1857 la villa fu venduta dagli eredi al Comune di Genova e venne trasformata nello stato attuale dall’architetto Luigi Monti, tracciò nuovi percorsi all’inetrno del parco e nel 1892 nella parte alta fu creata la cascata su progetto dell’architetto Luigi Rovelli. La palazzina fu adibita dapprima a Museo di Storia Naturale trasferito successivamente in via Brigata Liguria. Dopo l’ultima guerra nel 1948, l’architetto Mario Labò progettò una nuova sede per accogliere il nuovo museo d’arte orientale che venne inaugurato nel maggio 1971.

Bibliografia


TOMASO PASTORINO, Le più belle strade di Genova, volume secondo, Nuova Edizione Genovese 2007

 

Le Guide


Il Museo di Storia Naturale sorgeva nell’edificio della Villetta Di Negro.
Gian Carlo Di Negro acquistò il terreno quando alcuni bastioni delle mura presenti in zona, vennero abbattuti.
Quando il vecchio proprietario morì, il Comune acquistò il parco e la villa apportando diverse modifiche, nell’edificio sorse il Museo di Storia Naturale.


Bibliografia

Tommaso Pastorino, Le più belle strade di Genova, volume secondo, Nuova Edizione Genovese 2007

Bibliografia Guide

  • Alizeri Federico, Guida illustrativa del cittadino e del forastiero per la città di Genova e sue adiacenze, Bologna, Forni Editore, 1972 pag. 246
Ultimo aggiornamento 26 Ottobre 2022